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Campalto On line, il gruppo Facebook tra memoria e futuro: “più servizi per la zona”

A Radio Terraferma da Sogno intervista ad Antonio Checchin del gruppo Facebook Campalto Online.

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“Volevamo creare qualcosa che unisse senza tante regole, tranne il rispetto. Nel tempo si sono iscritte tantissime persone che hanno messo dentro ricordi, foto antiche, problematiche varie. Siamo giunti ad un bel numero di iscritti che abitano anche fuori. Anche grazie al Carnevale. In questo momento molte attività stanno usando il gruppo come terminale per divulgare iniziative di consegne a domicilio. Nella nostra zona mancano soprattutto i servizi. Ci servirebbe un buon supermercato poi ora ci hanno chiuso anche il mercato a causa delle regole per l’emergenza Covid. Speriamo che qualche politico intervenga. L’anno scorso ci hanno tolto la linea 10 dell’autobus, altre corse sono state limitate. Abbiamo grosse difficoltà per il collegamento con ospedale, stazione. Mentre per Venezia siamo abbastanza coperti. Servirebbe più attenzione per il nostro territorio”.

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Venezia ed i giovani, l’impegno di Generazione ’90: “troppa disgregazione sociale”

A Radio Terraferma da Sogno l’intervista a Giovanni di Generazione ’90, il gruppo di giovani veneziani che si impegna nel proporre soluzioni concrete per migliorare la città.

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Generazione ’90 è un gruppo di pressione politica nato a fine 2016. Non sentivamo contemplate dall’amministrazione varie prospettive che si identificano nella nostra generazione. Ci siamo focalizzati su residenzialità, politica della casa, ambiente. Generalmente abbiamo un campo di azione specifico, ci configuriamo come gruppo trasverale a livello politico, cercando di dialogare con l’amministrazione: finora, tranne brevi parentesi non ci siamo riusciti. In questo momento stiamo svolgendo a titolo volontario un servizio di consegne a domicilio. Facciamo un servizio di vicinato tra Venezia, Mestre ed il lido. Siamo circa in quindici, ci sono state anche nuove entrate. Del gruppo originario siamo in dieci.

Ho l’impressione che Venezia abbia bisogno di un occhio aperto verso quello che sta al di fuori di se stessa, senza paura di confrontarsi con altre realtà storiche in Italia e nel mondo. Servirebbe un rapporto più stretto tra l’amministrazione ed il cittadino. Non è tutta colpa del Comune ma occorre avere più responsabilità e cercare di avere un’idea più precisa degli obiettivi che si vogliono perseguire. La mia Venezia del futuro non so esattamente quale aspetto dovrebbe avere, non è sicuramente quella di adesso. A Venezia è molto facile farsi gli affari propri e nascondere le cose delle quali rendere conto. La vita costa molto e le occasioni del lavoro erano sul turismo. Oggi con questa emergenza capiamo che servirebbe una città con settori maggiormente diversificati. Oltre al turismo, non c’è organicità, c’è disgregazione nel tessuto sociale soprattutto quando i giovani se ne vanno. Dovrebbe esserci il diritto di provare a restare a Venezia, il posto dove io vorrei restare.

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No all’inceneritore di Fusina, la battaglia del Comitato Opzione Zero

A Radio Terraferma Da Sogno intervista a Mattia Donadel del Comitato Opzione Zero che si batte contro la realizzazione dell’inceneritore di Fusina.

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Il comitato ha lanciato una petizione per opporsi al progetto:

“Il progetto prevede 3 FORNI con una potenza complessiva di 67,9 MWt. Ogni anno, a regime,  l’impianto sarà autorizzato a:

  • produrre 300.000 ton di rifiuti da incenerire, a partire dalla lavorazione di 450000 ton di rifiuto secco e altri materiali, 90.000 ton di fanghi di depuratori e 40.000 ton di percolati di discariche inquinati da PFAS
  • emettere fino a 5 miliardi di mc di fumi contenenti polveri sottili e ultra sottili, ossidi di azoto, diossine, PFAS e altre sostanze cancerogene
  • scaricare 260.000 mc di acqua contaminata
  • smaltire in discariche speciali 70.000 ton di scarti, scorie e ceneri tossiche
  • raccogliere rifiuti da tutto il Veneto

Si tratta di un ECOMOSTRO estremamente pericoloso per l’ambiente e per la salute di centinaia di migliaia di persone che vivono nell’area metropolitana e nelle province vicine.

Bruciare i rifiuti è una follia: aumenta il riscaldamento globale e non risolve il problema dello smaltimento; anzi lo moltiplica creando rifiuti più pericolosi e gas velenosi che respireremo. La via maestra è quella delle 3R: Ridurre, Riusare, Riciclare. I cambiamenti climatici e la Pandemia provocata dal virus ci insegnano che se vogliamo sopravvivere su questo Pianeta, dobbiamo cambiare strada, subito e in modo radicale”

 

Petizione promossa da:

Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Laboratorio Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Riviera del Brenta e Venezia, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Associazione Valore Ambiente

 

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Droga e controlli a senso unico: la rabbia dei cittadini sui social

Droga e controlli a senso unico. Basta scorrere i post di uno dei gruppi Facebook dedicati a Mestre, come  “Sei di Mestre Se…” per imbattersi in racconti di cittadini esasperati che stanno notando un diverso trattamento nel corso dei controlli anti-assembramento per il contenimento di Covid-19. Ecco la testimonianza di questa cittadina che risale a qualche giorno fa:

 

Questa mattina in bicicletta ho attraversato il parco Bissuola da via San Donà a via Bissuola per rientrare a casa dopo essere stata ad assistere una persona anziana e non autosufficiente. Naturalmente sono stata subito fermata dalla pattuglia della polizia locale li di presidio. 20 metri dopo sempre all’interno del parco purtroppo mi sono imbattuta con la solita persona di colore che vive mangia dorme piscia e caga sotto il centro civico, come da copione mi ha sputato addosso…. possibile che le forze dell’ordine non facciano nulla?! Possibile che io venga fermata transitando in bicicletta e a questo rifiuto della società sia tutto concesso anche sotto gli occhi della polizia?! Una vergogna! Brugnaro, Zaia dove siete….?!

Ed a leggere i commenti non sembra essere stato l’unico caso di questo tipo:

Ieri parco Allende…polizia ha allontanato tutti i presenti, alcuni ragazzi di colore sono rimasti là indisturbati a bere e a fumare …a domanda….perché ?…risposta…perché sono senza fissa dimora

Prosegue poi l’allarme legato alla sicurezza. Nonostante il lockdown i cittadini sottolineano una certa sicurezza. Ecco quanto segnalato sulla pagina di “Immagini di Venezia, Marghera, Mestre”:

Attenzione persone che entrano nei giardini dei condomini o meglio si nascondono per presunta assunzione di droga. Accade a Marghera, quando un residente e li ha invitati ad uscire la loro risposta risultava prima evasiva: “non facciamo nulla di male”, poi: “vedi, la ragazza sta male”. Allontanandosi hanno poi inveito contro il residente che, a sua volta, segnalava il fatto al 113. Gravissimo il fatto che, non solo si trattava di minori, ma anche “in trasferta”, infatti sembra fossero provenienti da Chioggia.
Ci si chiede come possano essere passati inosservati con tutte le misure restrittive per l’emergenza sanitaria pianificate sul territorio e senza alcuna protezione alle mani e facciale.
Nessuno é poi intervenuto sebbene sollecitati.

 

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Spesa online locale, ecco il portale che aiuta le famiglie ed il piccolo commercio

Spesa online locale, il portale che aiuta le famiglie ed il piccolo commercio. La spesa a casa con una chiamata od un messaggio. A Radio Terraferma da Sogno l’intervista a Marius Maxim, uno dei fondatori.

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Il progetto è stato realizzato per soddisfare un bisogno personale, inoltre abbiamo voluto rispondere all’Appello del Gruppo Venezia mia, vi invito a leggere il post cliccando qui. Spesaonlinevenezia.it è nato con la collaborazione e supporto di Venezia360 e Mestre360.  Il servizio è gratuito sia per gli utenti sia per le aziende presenti all’interno del portale. Questo progetto è stato realizzato a scopo benefico, non viene applicata nessuna tariffa. Con l’aiuto di questo sito, speriamo di: aiutare le attività locali del Veneto, vista l’emergenza Covid-19, limitare le interazioni sociali restando a casa, quindi limitare la diffusione del virus  COVID-19, aiutare le persone a trovare il negozio più vicino dalla propria casa con consegna a domicilio,  aiutare le piccole e medie imprese a svolgere regolarmente le loro attività.

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Venezia Mia: il gruppo Facebook tra solidarietà, ascolto e proposte

A Radio Terraferma Da Sogno intervista a Marzo Zanon, tra gli amministratori del gruppo Facebook “Venezia Mia”

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SOLIDARIETA’ E ASCOLTO – “Un punto di ritrovo per tutti agli appassionati di Venezia. Vuole essere un luogo dove parlare, spiegare, anche insegnare. Sono un gondoliere quindi porto il mio contributo sull’acqua e ci si confronta con altre realtà: tassisti, autotrasportatori, ecc. Si cerca di tirar fuori le varie problematiche senza entrare in collissione con l’altro, nel massimo rispetto. In questo momento di quarantena siamo preoccupati, non sappiamo cosa ci riserva il futuro, come la città potrà riemergere. Ci sono persone in difficoltà e il gruppo serve anche ad aiutare le persone. Grazie all’aiuto di un amico stiamo aiutando il padre di tre figli che non potrà dar loro da mangiare a fine mese. C’è stata una belissima iniziativa di Vittorio Baroni quando all’inizio non si sapeva come aiutare gli anziani, ha creato una lista di attività che faceva consegne a domicilio. La pagina serve anche a questo, è una comunità, si parla di problemi. In passato abbiamo aiutato una ragazza madre a cui servivano mobili e giocattoli ed alcune persone molto generate gliel’hanno consegnati. Poi ci sono altre persone che aiutano i cani abbandonati. Quindi nel gruppo parliamo della storia e delle bellezze di Venezia ma anche dei problemi e di come risolverli”.

NON POSSIAMO PIU’ ASPETTARE – “Questa situazione è un reset, quello che c’era prima non poteva continuare in eterno. Si stava sfruttando troppo Venezia ed i danni erano sempre più grandi, con la città presa d’assalto. Parlando e discutendo si cerca di arrivare ad un punto d’incontro, sullo sviluppo di come potrebbe essere la nostra Venezia futura. Chi la ama non può vederla come prima ma nemmeno con i sogni e con i desideri. La ripresa deve essere forte e immediata. Prima siamo stati messi in ginocchio con l’acqua alta e ora l’epidemia ha fatto il resto. Ci sono tante attività che aspettavano i soldi e non era certo il momento per vivere questa tragedia. Quindi come cittadini veneziani siamo stati doppiamente colpiti. Gli aiuti tardano, la gente non può aspettare all’infinito. Non vorrei che si ripetesse la situazione dell’acqua alta del 1966, ricordo che mio padre non vide mai quei soldi”

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Venezia ieri e oggi, il gruppo Facebook tra utopia e realtà

A Radio Terraferma Da Sogno intervista a Gian Pietro Poli, amministratore del gruppo Facebook “Venezia ieri e oggi”

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L’ANIMA PERDUTA – “Un modo per condividere in amicizia tutte queste cose imparando o scoprendo sempre qualcosa di nuovo dalle condivisioni. Il gruppo non è una bacheca fotografica e ogni foto deve essere accompagnata da un un brevissimo testo per metterle nel contesto giusto, per capirle per poi discuterne. Perché vuoi pubblicare quella foto, quale emozione vuoi condividere? Quale realtà? Non è una gara tra fotografie. Questo non è un gruppo di denuncia e discussioni di politica di partito sono rigorosamente escluse. Il rispetto reciproco è d´obbligo quando si discute e non è consentita alcuna offesa verbale. Insomma…un gruppo di amici, un gruppo che vuole includere e non escludere. Tramite questo strumento, vorrei raccontare ai giovani quella Venezia che aveva ancora un’anima, 160.000 abitanti, negozianti. Vorrei che i più anziani la spiegassero ai giovanissimi, far capire che prima Venezia non era così, non viveva solo di turismo, c’era molto di più. Vorrei anche parlare di storia, architettura e soprattutto stimolare la curiosità, vorrei che tutti i veneziani fossero più curiosi di quello che gli sta attorno. Molti veneziani non la conoscono bene, si dovrebbe iniziare ad analizzare cosa c’è vicino a loro, che sia la chiesa, un palazzo. Facendo così potrebbero scoprire un nuovo mondo. C’è molta condivisione in questo gruppo, mi hanno insegnato molte cose, di Venezia si potrebbe parlare per molti anni”.

PIU’ VISITATORI E MENO TURISTI – “Venezia è sempre stata in sospeso tra utopia e realtà. E questo rimane tuttora, una città impossibile, in un luogo impossibile. Una città che non dovrebbe esistere e che invece esiste. Dopo la grande acqua alta del 1966 ci fu una botta tremenda per Venezia, con l’esodo della sua anima popolare, dei piccoli negozianti, degli artigiani. Persone che sono dovute emigrare in terraferma per parecchi motivi, tra cui igienici. Per me Venezia è una città più adatta in assoluto per l’artigianato quello vero e artistico. Un palcoscenico naturale per mostrare piccole opere d’arte: mobili, antiquariato e molta oggettistica fatta a mano. Si sa però che i clienti spesso cercano altre cose. Bisognerebbe trovare un equilibrio tra i tre settori esistenti: il porto, l’università ed il turismo. Al momento il porto industriale è a Marghera, le grandi navi non entreranno più. Una città marinara senza porto che città marinara è? L’università è molto importante ma si sta sviluppando soprattutto in terraferma. Il settore turistico è legato alla massa. Bisognerebbe riflettere su quale tipo di turismo vogliamo: turisti o visitatori? Io vorrei più visitatori consapevoli di quello che vedono e meno turisti”

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Per chi ama Venezia: il gruppo Facebook tra bellezze e proposte in difesa della laguna

A Radio Terraferma Da Sogno intervista ad Adriano Kraul, amministratore del gruppo Facebook “Per chi ama Venezia”. Dai video sulle bellezze nascoste di Venezia alle proposte per impedire l’arrivo delle grandi navi in laguna e limitare più in generale il numero delle imbarcazioni.

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BELLEZZE NASCOSTE – “Chi è che non ama Venezia? La cosa che fa la differenza in questo gruppo sono le foto realizzate con la mia barca a remi, ho realizzato vari video in cui porto le persone in quella Venezia poco conosciuta. Ho girato tutti i canali, in ogni verso e in ogni ora. E questo rende unico il nostro gruppo. E’ composto da persone che vivono in ogni parte del mondo. Venezia ha una grande attrazione internazionale. Le persone entrano e ringraziano di poter vedere la città anche solo virtualmente, molti per i costi e la logistica magari non possono visitarla. Non mi piacciono le immagini con barche a motore e mezzi in plastica. Amo  la Venezia antica e genuina, le ombre, i riflessi”.

STOP ALLE GRANDI NAVI – “Venezia in questo momento è oltre la perfezione perché è senza mezzi a motore. Non ne possiamo fare a meno ma dovrebbero essere vietate le alte velocità. Più mezzi creano un moto ondoso che va a sbattere contro le rive e ritorna indietro, scontrandosi con le onde in andata. Un grande movimento che distrugge le fondamenta dei palazzi. All’interno del Canal Grande ci dovrebbero essere meno mezzi pubblici e tenere solo un’unica linea che fa tutte le fermate, evitando la duplicazione di mezzi in andata e ritorno che si trovano in certe occasioni a creare disordini. Anche perché poi ci sono le imbarcazioni che portano generi alimentari e commerciali ed i troppi taxi. Oltre a questo c’è il problema della grandi navi che non devono assolutamente entrare nella laguna di Venezia che ha un fondale basso. Esiste un progetto che mi sta molto a cuore pensato da tecnici di provata esperienza e maturità: un grandissimo porto in mare, fuori dalle bocche. Le grandi navi devono stare fuori. Questo progetto viene boicottato perché cadrebbe il monopolio del porto di Venezia. Realizzarlo in mare vorrebbe dire varare un concorso internazionale con il porto di Venezia che ne perderebbe il controllo. Fin quando il progetto non sarà accettato avremo sempre le grandi navi che passano e distruggono le fondamenta della città”.

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La Venezia del futuro? Una potenza turistico-ricettiva: l’opinione di Alessandro Burgarella

La Venezia del futuro? Una potenza turistico-ricettiva. A Radio Terraferma Da Sogno, intervista ad Alessandro Burgarella, Resident Manager di Russott Hotel di Venezia San Giuliano.

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LA GRANDE CRISI – “Un momento molto difficile, la grande maggioranza delle strutture ricettive europee sono chiuse, nonostante non siano tra le attività a rischio, possono rimanere aperte anche se non c’è nessuno in giro. In molti casi si è ricorso alla cassa integrazione. C’è l’assenza del rinnovo dei contratti di lavoro stagionali. Lo spezzettamento delle ipotesi di riapertura allontana il punto di ripartenza sul giorno in cui si ritornerà a lavorare. Le persone poi dall’indomani dello sblocco non è che si metteranno subito in viaggio. C’è chi non ha lo stipendio, chi dovrà rimettere in piedi l’economia familiare, la stagione turistica 2020 probabilmente è già chiusa ancora prima di iniziare”.

UNA VERA UNIONE – “Questo periodo può essere un’opportunità a vantaggio di tutti, per rivedere le nostre abitudini. L’unione, la sinergia di intenti può portare ad un innovativo metodo di comunicazione per vantaggi comuni, non più il protagonismo individuale. Se tutti gli organi nazionali, regionali, provinciali e privati ragionassero con un’ottica unita per promuoversi o vendersi nel mercato internazionale, potremmo essere quella potenza turistico-ricettivo che siamo sempre stati senza però aver mai espresso a pieno la nostra potenzialità. Quello che mi auguro è un unione di intenti nel poter raggiungere lo stesso obiettivo”.

TERRAFERMA DA SOGNO – “Un punto di partenza è sicuramente il vostro progetto di Terraferma Da Sogno, creare un prodotto turistico-ricettivo che stimoli il terziario, funga da contenitore per i turisti, un prodotto completo sinergico tra storia, cultura ma anche coingolgendo i servizi ristorativi innovativi (nel mestrino ne abbiamo alcuni esempi). Ci sono nuove grandi ospitalità che stanno aprendo accanto alla stazione e non solo, grandi servizi congressuali per ospitare migliaia di persone. Venezia è la città più completa dal punto di vista turistico-ricettivo, nessun altro posto può offriretutto questo  in modo così completo. Bisogna creare un prodotto “totale” che deve essere venduto: è il futuro dei nostri figli, delle nostre aziende, del nostro Paese. Il turismo è cambiato non è più un saccheggio ma un percorso di miglioramento e arricchimento”.

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