Chioggia, il Comitato No Deposito Gpl: “forse vicina una soluzione”

A Radio Terraferma Da Sogno intervista a Roberto Rossi, presidente del Comitato No Deposito Gpl di Chioggia. Dopo l’avvio di alcuni contatti ministeriale l’annosa questione potrebbe arrivare ad una soluzione mentre rimane sullo sfondo l’ipotesi di una denuncia alla proprietà

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Fin dalla sua costituzione, il 03 agosto 2016, il Comitato cerca di coinvolgere i cittadini di Chioggia nelle azioni di contrasto alla realizzazione del nuovo impianto di stoccaggio GPL in località Val da Rio – Chioggia della portata di 10350 mc.

“All’inizio eravamo davvero poche persone di estrazione diversa, alcune con esperienze politiche, altre impegnate nel sociale, altri ancora semplici cittadini che si sono attivati perché preoccupati dei rischi che il deposito avrebbe procurato alla città. Molto tempo è stato necessario per studiare l’iter che ha portato all’autorizzazione interministeriale dell’impianto del 26 maggio 2016 n.17407, per capire l’entità dell’eventuale pericolo e molto siamo stati aiutati da professionisti della sicurezza, urbanistica, ambiente e specialisti dei porti per approfondire le normative di settore e verificare che questo deposito di fatto contrasta con la Legislazione Italiana e le Direttive Europee per gli impianti costieri a rischio d’incidente rilevante. I motivi di contrasto sono essenzialmente tre: rischio sulla sicurezza delle persone e dell’ambiente, tutela e salvaguardia del territorio lagunare, salvaguardia dell’economia della città, come dichiarati nell’Atto Costitutivo del Comitato”.

L’impianto è al momento fermo, dal 26 maggio 2019, giorno in cui è scaduta la proroga concessa dai ministeri per ultimare i lavori. “Ci sono problemi per la concessione per la banchina che avrebbero dovuto utilizzare, ancora sotto sequestro per una questione pregressa – spiega il presidente del Comitato, Roberto Rossi –  La proroga richiesta dalla società non è stata concessa. Qualcosa si sta muovendo nonostante il periodo di blocco. Abbiamo delle rassicurazioni a livello ministeriale per arrivare ad una soluzione della vicenda, incrociamo le dita”.